Come fare il green screen per streaming Twitch e gaming 2021

Come fare il green screen per streaming Twitch e gaming 2021

Con così tanti streamer che cercano di attirare l’attenzione del maggior numero possibile di spettatori, è importante produrre uno stream di livello professionale. Se hai passato del tempo a guardare gli streamer che usano il green screen su Twitch, avrai notato che il look di un canale che utilizza il chroma key è decisamente più professionale. Cos’è un green screen o un chroma key? E come può migliorare il tuo canale Twitch?

Cos’è il green screen o chroma key?

Il green screen, detto anche chroma key, è un effetto speciale molto basilare applicabile a foto e video. Consiste nel fare delle riprese video su uno sfondo di un colore uniforme e ben definito, il software in seguito prenderà tutti i pixel del colore prestabilito (solitamente il verde) e li renderà trasparenti. In questo modo tutta la parte di schermo verde potrà essere sostituita con immagini di un gioco, ad esempio o altri sfondi a piacere.

Ogni pixel di una ripresa video è rappresentato con 3 componenti di colore RGB, ovvero red (rosso) green (verde) e blue. Ad esempio il bianco è rappresentato dalla tripletta RGB 255,255,255 ovvero tutte e tre le componeneti al massimo, il nero è rappresentato da 0,0,0 ovvero la totale assenza di colore. Miscelando i valori di R, G e B è possibile ottenere un qualsiasi colore dello spettro rappresentabile a schermo.

Esempi di colori e relativo valore RGB

Il software utilizzato per creare l’effetto cosa dovrà quindi fare? Cercare i pixel che hanno un colore il più simile a RGB 0,255,0 (un verde puro). Per ogni pixel che corrisponde a quel preciso colore verrà impostata una trasparenza massima.

Immaginate una lavagna luminosa, vi viene fornito un lucido su quale c’è un disegno e voi dovrete cancellare le parti di lucido che hanno un colore verde. Quel che otterrete sarà di vedere i lucidi sottostanti nei punti in cui avete canellato il verde.

Perchè proprio il verde?

In realtà, grazie all’evoluzione della tecnologia, è possibile utilizzare un panno di un colore qualsiasi purchè sia diverso dai colori del soggetto da “ritagliare”. In passato veniva usato il verde perchè è un colore decisamente “lontano” dal colore dell’incarnato umano, quindi non c’era il pericolo di bucare parti del soggetto durante la creazione dell’effetto speciale.

Come abbiamo visto, ora basta scegliere un colore e impostare il software in modo che cancelli quel colore specifico, il verde è rimasto un colore molto adatto e comodo, ma potreste realizzare un chroma key con un colore qualsiasi.

In bassato ad esempio si parlava di green screen o blue screen riferendosi al colore dello sfondo da rimuovere, mentre la tecnica in realtà si chiama chroma key (chiave di crominanza o colore).

Come creare l’effetto chroma key o green screen?

Il green screen è l’effetto principalmente usato, insieme alla computer grafica, nei costosi blockbusters hollywoodiani. Film come Avengers fanno pesante uso di questa tecnica, quindi verrebbe da pensare che servano vagonate di euro per realizzarlo.

In realtà realizzare un chroma key per lo streaming non è affatto costoso o difficile.

Quello di cui avrete bisogno è:

  • uno sfondo verde
  • delle luci per illuminare lo sfondo e voi stessi
  • un software che abbia la funzione chroma key
  • un webcam o videocamera decente

Lo sfondo per il green screen o chroma key

Esistono svariate soluzioni in commercio per fare il green screen, quasi tutte a prezzi più che abbordabili. Si tratta banalmente di un panno colorato che viene sostenuto dietro al soggetto in vari modi.

Una delle opzioni più economiche è lo sfondo autoportante, ovvero formato da panno e sostegno per tenerlo in posizione e ben teso. Uno dei migliori in commercio è il Neewer Chroma Key con telaio autobloccante.

Questa soluzione è molto comoda per chi non ha spazio sullo sfondo del suo “set” per poter piazzare il panno ed i relativi sostegni, in quanto il sistema permette di tendere e mantenere il panno in verticale senza l’uso di accessori esterni.

L’altra opzione molto diffusa è il green screen pieghevole, ovvero un panno con un telaio esterno che rimane autonomamente in tensione una volta aperto e che si può piegare su se stesso per riporlo. Spesso questi kit vengono venduto con uno stativo o supporto che permette di mantenerli in verticale alle spalle del soggetto o streamer. Il Neewer Green Screen Pieghevole + Supporto è secondo noi la scelta migliore e la più economica.

Il vantaggio di questo tipo di green screen pieghevoli è che una volta ripiegati occupano davvero poco spazio e stanno comodamente in un cassetto o in un armadio. Altro vantaggio non indifferente è che avendo un telaio che tiene in tensione il panno non avremo grossi problemi di pieghe o ombre dovute al telo verde spiegazzato.

Il contro è che per montare sia il sostegno, sia il panno servirà un discreto spazio libero, se la soluzione del green screen autoportante necessita davvero di poco spazio questa del green screen piaghevole con supporto è si più economica, ma richiede un pochino più di spazio nell’ambiente di ripresa.

Che luci usare per il green screen?

Quel che molti non sanno è che per fare un buon green screen per lo streaming la cosa importante non è tanto lo sfondo verde usato, ma molta della qualità deriva dall’illuminazione che si utilizza. Uno sfondo illuminato male produrrà effetti indesiderati e brutti da guardare. Il software che “buca” il green screen non utilizza intelligenza artificiale o tencologie avanzate, si tratta di una tecnica nata anni addietro che a grandi linee prende il verde e lo buca, il software non riesce a capire se una piega scura sul panno è verde o nera, o non riesce a distinguere un riflesso su un oggetto come non appartenente allo sfondo.

Insomma se l’illuminazione è sbagliata rischiate di incappare in problemi nonostante abbiate scelto uno sfondo super professionale.

Per comprendere che luce bisogna usare e fare per il vostro green screen dobbiamo prima parlare dei problemi più classici che si incontrano. Il primo sono le ombre. Un ombra troppo netta o troppo scura sullo sfondo non risulterà più essere di un bel verde acceso e quindi non verrà bucata dal software. L’unica soluzione a quel punto è alzare la tolleranza del sfotware stesso, che però inizierà ad includere parti dell’inquadratura che non andrebbero bucate.

Dovremo quindi fare in modo che le luci vadano a rimpeire ogni zona d’ombra dello sfondo, principalmente le pieghe e l’ombra del soggetto inquadrato.

Esistoo principalmente due stili di illuminazione del green screen. La prima prevede un’unica fonte di luce frontale morbidissima che illumina il soggetto e lo sfondo, soluzione economica, ma difficile da implementare se non siete professionisti del cinema.

La seconda soluzione, meno economica forse, ma più sicura e semplice da creare è quella di avere una luce dedicata al soggetto inquadrato ed una luce dedicata ad illuminare lo sfondo.

Schema di illuminazione green screen

Come possiamo vedere nell’immagine dovremo munirci di più luci, ma le dedicheremo a fare una sola cosa, fatta bene. Avremo una o più luci dedicate ad illuminare lo streamer, e due o più luci dedicate ad illuminare lo sfondo.

Perchè due luci? Principalmente perchè è difficile riuscire ad illuminare tutto il telo verde in modo uniforme e rischieremmo di avere troppa differenza di colore tra un lato e l’altro del green screen.

Un classico errore del green screen

Come vediamo nell’immagino qui sopra il rischio è quello di avere una ripresa con un verde molto diverso tra un alto e l’altro e “mandare in crisi” il software che si occuperà di bucarla.

Per fortuna ormai le luci a led sono diventate sempre più diffuse ed economiche, e per di più scaldano molto meno delle antiche lampadine a tungsteno. La scelta quindi viene influenzata solo dagli spazi disponibili per illuminare il green screen.

La soluzione migliore secondo noi ritorna ad essere quella proposta dalla Neewer, con i suoi kit luci da videomaker appositamente studiati per videoconferenze e streaming.

Un kit classico da videomaker

Il vantaggio di questi kit è che funzionano sia a batteria che con l’alimentazione dalla rete, sono molto poco ingombranti e arrivano “chiavi in mano”, ovvero con tutti i pezzi necessari ad assemblarli e farli funzionare in meno di 5 minuti.

Queste due luci andranno tenute poco dietro a voi, indirizzate a 45 gradi circa verso lo schermo, come nello schema poco sopra. Con le stesse viene fornito un telecomando che vi permetterà di regolare la temperatura colore e luminosità senza dovervi allontanare dalla camera.

Il prezzo non è molto economico, anche se si trovano alternative meno qualitative ad un costo inferiore, ma la qualità e la comodità che otterrete sarà ottima.

Altro vantaggio non indifferente è che una volta terminato l’utilizzo si possono riporre in singole valigette di piccole dimensioni (circa le stesse del green screen piaghevole).

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